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*Le monachine (lunghetto)



Le monachine nascono nel '700 in uno dei tanti conventi napoletani, il
monastero delle Trentatre di Pia pisanelli.
Vittorio Gleijesis ci riporta la ricetta scritta da una suora:
" Prendi il fiore e mettilo sopra il tagliere nella quantita' di mezzo
rotolo. Mettici sopra un pocorillo d'insogna e faticalo come un facchino.
Doppo stendi la tela che e' riuscita e fanne come se fosse una bella
pettola. In mezzo alla pettola mettici un quarto d'insogna e ancora spiegala
a scialle, quattro volte l'estate e sei volte l'inverno.
Tagliane tanti pezzi, passaci il laganaturo e dentro mettici crema e
cioccolato o se ti piace ricotta di Castellammare.
Se ci metti un odore di vaniglia o pur d'acqua di fiore o qualche pocorillo
di cedro, fai cosa santa.
Fatta la sfogliata , lasciala mezza aperta e mezza nchiusa da una parte e
dove la' scorre la crema facci sette occhi piangenti con sette amarene o
pezzulli di percocata. Manda tutto al forno, fa' cuocere lento lento e
mangia caldo e alleccate le dita...."

Le monachine sono le antenate delle sfogliatelle ricce, nate nel segreto del
convento di Santa Rosa ad Amalfi , il primo ad appropriarsi della ricetta fu
lo storico pasticciere napoletano Pasquale Pintauro ( la sua bottega a via
Toledo fa ancora le migliori sfogliatelle di Napoli) che le rimpiccioli'
dando loro la tradizionale forma a conchiglia e aboli' il tocco di amarena.
Non vi do la ricetta delle sfogliatelle ricce perche' le pasticcerie in
grado di farle buone si contano sulle dita di una mano sola.....meglio non
provare in casa.

Le monachine sono molto piu' accessibili.

Lavorare 250 gr di farina con un po' d'acqua fino ad ottenere un impasto di
media consistenza. Lavorare per 10 minuti. Aggiungere 250 gr, di burro e
dare alla pasta sei girate facendola riposare per 15 minuti ogni volta
(oppure comprare la pasta sfoglia gia' pronta, facendo inorridire i
puristi).
Stendere la sfoglia e ricavare 12 tondi di 10 cm di diametro. Su meta' dei
tondi mettere un poco di crema e un po' di amarene da pasticciere (si
trovano solo in barattoli molto grandi, ma si conservano a lungo in
frigorifero chiese in barattoli di vetro).
Piegare i tondi chiudendo gli orli con rosso d'uovo battuto, il dolce avra'
preso forma ovoidale, spennellarlo con il rimanente tuorlo e infornare a
180° per circa 30 minuti
Lasciarle raffreddare, decorarle con crema e amarena e spolverizzare di
zucchero a velo.
Possono anche essere messe al forno senza chiudere i bordi, farcite di crema
e a guarnite di amarene "occhi piangenti"