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Arrosto per una cena che non c'è stata...



Giornata decisamente estiva oggi a Roma.
Mentre andavo in assessorato ho anche dovuto accendere il condizionatore
dell'auto.

Mi era venuta voglia di "inaugurare" il terrazzo, e così avevo iniziato
a fare qualche telefonata.
Alla terza (un no, un ni, è un "si se siamo tanti") mi sono arreso.

Mi rimane il problema degli "avanzi" (che avanzi non sono, dato che li
avevo appena comprati...)

Per gli arrosticini e il polpo, nessun problema; ficcati in congelatore.
Le ostriche non me le sono pappate (non è che siano la mia massima
aspirazione...), le ho regalate a mia sorella.

C'era un arrosto da conciare...

Decido per un esperimento.

Prendo tre limoni, li spello con attenzione, elimino i semi e -una volta
affettati- vanno a finire sul fondo del tegame.

Un rametto di rosmarino, ed alcune foglie di salvia del mio mini orto
completano lo strato inferiore.

Un tocco di eresia; dato che devo comunque aprire il barattolo delle
acciughe salate, ne pulisco un paio e metto anche esse nel tegame.

Su questo letto stendo l'arrosto (che, nella cottura, cambiera
completamente forma... che cacchio di taglio ho comprato?)

Faccio rosolare, quindi aggiungo il brodo (un banalissimo brodo di
dado).

Un paio di ore a fuoco bassissimo ed è quasi pronto.

Mentre lascio freddare la carne, lavoro di minipimer per preparare "la
salsa".

Affetto l'arrosto, quattro "mucchietti"; tre raggiungono arrosticini e
polpo.

Il quarto viene adagiato su di un piattone, cosparso di salsa e
posizionato in tavola.

Buono!
Inconsueto ma buono...


Ora sono all'attacco della seconda vaschetta (su otto) di fragole...




Saluti, Mamo

-- 
Nomi di morti, adesso.
Non avrò più nomi, mai più.
Non legherò la vita al cadavere di un nome. Così li avrò tutti.
Oggi sono vivo per ricordarli, e posso ascoltare la pioggia battere sul tetto...