apfelstrudel

["Benedetta" <beneamma@libero.it>]

Ciao,
non è veloce, ma se seguite alla lettera le istruzioni vi verrà uno strudel
da leccarvi i baffi. La ricetta è austriaca e vi verrà uguale a quella che
si compra al di là delle Alpi.
Niente a che vedere con lo strudel di pasta sfoglia che combatterò fino alla
morte :-)

APFELSTRUDEL

Per la pasta:
300 gr di farina
70 gr burro
2 uova
sale, un pizzico
acqua

Per il ripieno:
10 mele
50-100 gr uvetta (dipende dai gusti)
100 gr zucchero
150 gr noci e pinoli (anche mandorle se ne avete)
1 uovo
la buccia grattugiata di 1 limone
cannella
pangrattato
50 gr di burro per spennellare
zucchero a velo.

Fate un bel vulcano con la farina e nel cratere buttatevi sale e burro,
mescolate velocemente (le mani devono essere ben fredde).
Sbattete le uova con 4 cucchiai di acqua tiepida ed impastate fino ad
ottenere una pasta liscia e morbida. Avvolgete la pasta con un panno e
lasciatela riposare 1 notte. Non mettetela in frigo perchè avrete faticato
inutilmente.
Il mattino dopo preparate il ripieno sbucciando le mele, eliminando il
torsolo e affettarle fini fini (io uso il pelapatate), mettetele in una
terrina ed aggiungetevi la frutta secca a pezzettini (i pinoli interi però!)
l'uvetta, lo zucchero e la scorza di limone, la cannella macinata.
Stendere la pasta su una tovaglia infarinata (questo vi consente di ottenere
ua sfoglia-velo) utilizzando prima il matterello e poi le mani e tirandola
fino a diventare trasparente.
Pennellare la pasta, cospargere di pangrattato (non spaventativi, non si
sentirà ed anzi farà si che lo strudel non si rompa), distribuire il ripieno
e arrotolare aiutandosi con la tovaglia infarinata.
Pennellare con il tuorlo e far cuocere per 40 minuti a 180°.
In Österreich lo servono con panna montata non zuccherata.

Ciao da Benedetta
L'America non esiste. Io lo so, ci ho vissuto
                                           Pierre Arditi

--
Ciao da Benedetta

Il Diavolo ha reso tali servigi alla Chiesa, che io mi meraviglio com'esso
non sia ancora stato canonizzato per santo.
Carlo Dossi