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GNAM: CONIGLIO ALLA SANDRA.UNA STORIA



La mia e' stata una famiglia matriarcale:piu' donne che uomini, anche se
nella sparuta rappresentanza maschile, ci sono state belle figure.Noi
bambini abbiamo passato interi pomeriggi sotto la tovaglia del lungo tavolo
della cucina dove le tante donne trinciavano verdure e "pettegolezze" (per
mia nonna era un sostantivo femminile,non so perche')come se piovesse. Uno
degli argomenti che andava per la maggiore, era la vita di questa
lontanissima parente,zia Sandra, la quale nonostante un sorriso equino
senza uguali e un sedere che, dicevano le zie, misurava 7 coltelli e mezzo
(per orizzontale), in un'epoca in cui non era facile farsi gli affari
propri,ha avuto ben 4 mariti. Sotto il tavolo arrivavano,nel borbottio
senza sosta,parole soffiate e sibilate e cio' che ci colpi' davvero tanto,
fu quando raccogliemmo la frase " fa le manfrine... li prende per la gola".
La incontravo di rado, ma il pensiero che ben presto avrebbe afferrato per
il collo l'ultimo prestante marito ancora ignaro della sua sorte, fu causa
di interminabili discussioni con tutta la cuginanza. Fummo convinti che a
darle manforte era sicuramente(sigh!) "la serva"(allora c'erano
davvero!).Alta un metro e 10 centimetri ,con la voce da uomo era tale e
quale a Tina Pica, e nella sua cucina con un enorme camino e pentoloni
neri, ogni due minuti dovevi schivare una cucchiaiata di legno sulla testa
e certe minacce da far rizzare i capelli. Un sodalizio, quello tra queste
due donne,durato una vita.
Il mistero, col tempo, si e' svelato. Anche se
quello principale resta: come avra' fatto a (riporto l'opinione delle zie)
infinocchiarne quattro?
Di tutta questa storia mi resta una ricetta: non
mangio coniglio da tanto tempo, ma si puo' fare anche con il pollo e, se
posso, ve la consiglio.

Dopo aver lasciato il coniglio per un po' in
acqua acidulata,lavatelo, asciugatelo e fatene pezzi medi. ( se ne
considerano due-tre a commensale).
Mettetelo in una casseruola con un po'
d'olio e una noce di burro e accompagnatelo con due coste di sedano bianco
a pezzi non tanto piccoli, due belle carote tagliate, una cipolla, uno
spicchio d'aglio, prezzemolo, cimette di rosmarino, salvia abbondante e
maggiorana.
Fate prendere calore sul fuoco al condimento e poi versate
nella casseruola mezzo bicchiere di aceto bianco e acqua filo filo a
coprire la carne. Chiudete a meta' con il coperchio e lasciate andare il
fuoco. A meta' cottura salate e pepate.
Quando con la forchetta sentite
che la carne e' cotta, tiratela via dalla pentola e mettetela in un'altra
casseruola. Continuate a far andare sul fuoco le verdure per far asciugare
un pochino. Poi, con il passaverdure (attenzione!! escluso l'uso del mixer,
perche' deve essere salsa e non crema) passate tutto compresi gli aromi,
sulla carne e aggiungete mestolini di fondo di cottura finche' vi sembra
abbia raggiunto la densita' giusta. Considerate che per ogni piatto che
farete, ci andranno un paio di cucchiai di salsa. Fate prendere il bollore
due minuti prima di mettere a tavola. 
Ho dimenticato di aggiungere che la
zia Sandra (per me era stravecchia,ma forse era giovane) portava i capelli
corti. I commenti delle zie, su questo particolare  ve li potete
immaginare..dev'essere stata una gran donna! Ciao K.
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